"L’Economia di Comunione 
è un Edificio costruito interamente
dall’amore, solamente dall’amore.
(Chiara, 26th May, 1996)

 

GENTILE VISITATORE, 

Vorremmo illustrarvi la genesi dell’Economia di Comunione in Serbia attraverso alcune riflessioni introduttive.

...all’inizio degli anni novanta dello scorso secolo, nell’atmosfera di crollo dell’idea di autogestione socialista, e della dissoluzione della SFR Jugoslavia, ciascuno di noi si è domandato se esistesse un’idea-guida capace di offrire luce e fede nel futuro.

Nel 1991, Chiara Lubich, durante la sua visita in Brasile incontra un contrasto abissale tra estremamente ricchi ed estremamente poveri e annota nel suo diario:

"Mi sono venute in mente alcune idee per il futuro sviluppo di questa cittadella. In Brasile, dove la differenza tra ricchi e poveri rappresenta la ferita sociale più profonda, Araceli* potrebbe essere un faro e una speranza… una cittadella dove vengono ravvivati i principi che hanno regolato la vita dei primi cristiani – l’amore reciproco, inesistenza dei bisognosi… Questo implicherebbe l’esistenza della proprietà privata nella cittadella, della libera iniziativa, il diritto di associarsi, ma tutto coronato dalla comunione dei beni, così che il profitto delle aziende viene messo liberamente in comunione, per garantire una vita dignitosa di tutti i cittadini e un adeguato sviluppo della cittadella e delle stesse aziende"

Chiara riporta quest’idea davanti a 650 persone:

"Ogni carisma porta qualche novità, che è già incorporata nella dottrina della Chiesa, nella Bibbia, e Spirito Santo la esprime attraverso questo carisma. Noi abbiamo espresso il bisogno che si realizzasse la libera comunione dei beni..." parla Chiara e continua: "Qui sarebbe quindi necessario che nascessero delle aziende che sarebbero nelle mani delle persone competenti, talentuose, in modo tale che funzionino bene e che il profitto venga messo in comunione: questa è la novità!"

L’idea** entusiasmò tutti i presenti: così è nata l’Economia di Comunione (EdC) che, contrariamente alla cultura del possedere, predica e incita la cultura del dare.

La notizia sull’EdC in pochi giorni si diffuse per l’intero pianeta. Quando è giunta a noi, qui in Serbia, abbiamo percepito che pure con le nostre modeste possibilità possiamo contribuire almeno un po’ alla nascita di questa nuova cultura. Noi non siamo ricchi e non viviamo nell'abbondanza, però ognuno può dare qualcosa: il tempo libero, le conoscenze, seminare una parte del terreno, utilizzare al meglio gli spazi liberi... Se i nostri cuori sono aperti per i bisogni degli altri, nasceranno le idee sia per l’attuazione di varie attività per la costituzione di officine e di micro imprese. Lo scopo delle attività e delle piccole imprese è di fare profitto, una parte del quale andrà ai poveri, un’altra per la formazione, e un’altra ancora verrà reinvestita in aziende. Simultaneamente, con la costituzione di officine per le attività manufatturiere e di micro imprese, qualcuno avrà un lavoro, e così almeno nel piccolo risolviamo il problema della disoccupazione, che rappresenta altrettanto un punto debole della socetà odierna.

L’inizio è stato alquanto modesto, i primi due anni sono stati caratterizzati da varie attività, quali: varie famiglie a Kucura producevano papavero per i dolci sullo stesso lotto di terreno; un gruppo di donne di Becej faceva i dolci; in più posti in Vojvodina venivano allevavati polli e si è iniziato con quantità davvero modeste; gruppi di uomini di Becej, Ruski Krstur e Senta raccoglievano la frutta per produrre la grappa. Non sono rimasti esclusi i giovani, i quali a Subotica hanno iniziato con la produzione di cibo per i pappagalli coltivando il panico verga, hanno raccolto il sambuco per produrre la grappa medicinale e le erbe medicinali per produrre tisane...

Queste iniziative hanno rappresentato una scuola esemplare del lavoro in comunità e la gioia di ogni individuo di poter dare in piena libertà una parte del profitto per i poveri, i quali di giorno in giorno erano sempre più numerosi. Nel 1993 nasce la prima officina per la produzione di ceramica artistica che sin dall’inizio lavora in base ai principi dell’EdC. Insieme scelgono il nome Roccia, o in serbo "stena", volendo così esprimere in maniera simbolica la fiducia in questo progetto. 

Quasi dall’inizio abbiamo iniziato a scambiare le nostre esperienze agli incontri con le persone coinvolte in queste iniziative e con il passare del tempo sono sorte delle difficoltà e delle domande che richiedevano delle risposte. Questi incontri rappresentavano l’opportunità di parlare apertamente di tutti i problemi e di tutte le difficoltà e nella luce dell’amore reciproco abbiamo ottenuto delle risposte alle nostre domande. Questi incontri certamente rappresentavano degli incitamenti per ciascuno di noi, nonché un incoraggiamento per il tempo a venire. 

Ecco il brano del rapporto inviato alla Commissione centrale dell’EdC da una riunione del genere del gennaio 1996:

"... nonostante ci siano tante difficoltà, se lavoriamo uniti nell’amore e con Gesù tra di noi, Dio troverà le soluzioni anche nelle situazioni che sembrano senza via d’uscita e premierà riccamente il nostro impegno ad aiutare i bisognosi. Con il fatto che riusciamo a dare qualcosa agli altri, ci sentiamo arricchiti in quanto i rapporti che vengono costruiti nell’amore reciproco rappresentano per noi cento volte tanto quel che promette Gesù. Le persone, specialmente quelle bisognose che incontriamo, rimangono commosse e vogliono rimanere in contatto con noi, e noi ci rendiamo conto che si sta costruendo una nuova società basata sull’amore."

All’epoca ancora non si parlava della Presenza invisibile, però noi la sentivamo chiaramente tra di noi.

Nei successivi anni le attività sono cresciute fino a diventare aziende, fattorie, poderi, sono state costituite nuove aziende, con il tempo si sono unite ditte già esistenti i cui proprietari hanno riconosciuto la novità dell’approccio dell’EdC e volevano vivere secondo i principi dell’EdC e applicarli nelle loro aziende.

In questi quasi 23 anni, ci sono una ventina tra le aziende e le attività. Rispetto ai bisogni e all’economia serba può sembrare poco, però l’idea dell’EdC è come il lievito, il pane non è composto solamente dal lievito, ma il piccolo lievito lo migliora e lo fa diventare quello che deve essere.

 

* Araceli è oggi la citadella che porta il nome Ginetta.

** Quest’idea osservata dal punto di vista dell’antropologia, disciplina scientifica che studia la vita e la cultura degli uomini, i punti in comune e di differenze tra persone: come vivono, cosa fanno, cosa pensano e come si comportano con gli altri, incita e incoraggia la filantropia – una delle più belle caratteristiche umane – la necessità di dare, specialmente se le persone sono bisognose. 

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